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01 – INDICAM NEWS

TRIBUNALE UNIFICATO DEI BREVETTI: la candidatura di Milano come sede per il TUB

di INDICAM

NL 03.2023

Si è svolta ieri, giovedì 30 marzo 2023, l’audizione alla Camera dei deputati sul tema del TUB e sulla riassegnazione di una nuova sede. In quella occasione, il Direttore Generale Juna Shehu ha portato all’attenzione della Camera l’importanza di lavorare insieme per sostenere la candidatura di Milano come sede per il Tribunale Unificato dei Brevetti.

INDICAM è da tempo parte attiva di un progetto che porta avanti in sintonia con altre Associazioni ed Enti impegnati nella tutela dei brevetti, con le Istituzioni sul territorio (Regione Lombardia, Comune di Milano, Corte d’appello), Assolombarda, l’Ordine degli Avvocati di Milano, l’Ordine dei Consulenti di Proprietà Industriale, l’Ordine dei Commercialisti. Il progetto consiste nell’intento di portare a Milano la Divisione Centrale del Tribunale Unificato dei Brevetti (TUB) già attribuita a Londra, a seguito dell’uscita del Regno Unito dall’Unione Europea.

Questo progetto non ha importanza solo per Milano o per le categorie professionali che si occupano di brevetti in Italia, ma è un tassello importantissimo per la ripresa economica del nostro Paese – di cui l’innovazione e quindi i brevetti sono la componente fondamentale, come risulta dai dati ufficiali raccolti dall’Unione Europea, da cui emerge che le imprese ad alta concentrazione di diritti di proprietà intellettuale rappresentano il 45% del PIL e sono quelle che fanno maggiormente crescere l’occupazione, grazie all’indotto che generano.

Stiamo dunque parlando di un tema decisivo per il futuro industriale del nostro Paese: uno studio svolto da una Università americana ha evidenziato che in Europa il fatturato per le cause di brevetto può arrivare ogni anno a tre miliardi di euro, e va in realtà molto al di là di simile impressionante cifra, essendo evidente l’interesse che una simile istituzione potrebbe svolgere per il mondo dei tecnici, degli economisti, dei legali che sarebbero coinvolti a livello locale e nazionale.

Per il Paese e per la città (e Milano è il candidato ideale) dove la Corte avrà sede, ci saranno infatti benefici a catena in termini di iniziative professionali, posti di lavoro, spinta alla formazione e alle specializzazioni, localizzazione di filiali di grandi imprese europee ed extraeuropee, offrendo all’Italia un’opportunità di competere sul mercato internazionale dell’innovazione, da cui altrimenti, per ragioni strutturali del settore, finiremmo per essere emarginati.

Tutto ciò però presuppone che le competenze che verranno affidate alla sede di Milano siano quelle che già erano assegnate alla sede di Londra, comprendenti in particolare i brevetti chimici e quelli farmaceutici, che ne costituiscono la parte di gran lunga più importante: infatti, nella ripartizione iniziale, alla sede di Monaco sono già attribuite tutte le cause in materia di validità dei brevetti meccanici, di illuminazione e di riscaldamento ed a Parigi tutte quelle relative all’elettronica, alla fisica, alle tecniche industriali ed ai trasporti.

L’Italia è in tutto il mondo simbolo di qualità della vita, con la sua grande bellezza, con la sua cultura enogastronomica, con la sua moda e il suo design, ma anche con i suoi settori più innovativi, come il biomedicale, la meccanica, la meccatronica, l’intelligenza artificiale applicate anzitutto proprio ai settori che con la vita hanno a che fare, e con tutto l’indotto che queste attività creano.

Questa è una ricchezza che può aiutare tutta l’Europa a competere nel mondo globale, avendo presenti le nuove domande del mercato di domani, ed anzitutto proprio quella di qualità della vita, salute, tutela dell’ambiente: la scelta di Milano e quindi dell’Italia come la sede della Divisione Centrale dell’UPC competente per le innovazioni che hanno più a che vedere con la salute, la qualità della vita e la sostenibilità contribuirebbe quindi all’immagine dell’Europa a livello mondiale.

Dunque, l’assegnazione a Milano di una delle tre sedi della Divisione Centrale del Tribunale Unificato dei Brevetti con le competenze già assegnate a Londra, e non con le competenze “simboliche” che questo accordo le assegnerebbe, è molto di più di un’istituzione UE da portare in Italia: è un tassello importante di un progetto realistico di rilancio e di riqualificazione dell’economia italiana ed europea dopo l’emergenza Covid-19, che parta da una chiara visione del futuro basata sui punti di forza delle varie regioni d’Europa e sui modi concreti per valorizzarli.

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Author: INDICAM

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