Le Sezioni Impresa E L’emergenza Sanitaria In Corso
di
di Mariachiara Anselmino
L’emergenza del Covid-19 ha stravolto molteplici aspetti del nostro vivere quotidiano, sia sotto il profilo personale che professionale. Non da ultimo il comparto giustizia che ha sofferto rallentamenti non irrilevanti a causa delle misure imposte contro il contagio.
Ma come ha affrontato questa crisi la giurisdizione civile italiana e in particolare le Sezioni Specializzate?
INDICAM, coerentemente all’attenzione che da sempre pone sui temi della proprietà intellettuale e della sua tutela, ha organizzato una tavola di discussione con diversi rinomati studi legali e la Presidente del Tribunale delle Imprese di Torino Silvia Vitrò e del Presidente della Sezione Specializzata del Tribunale di Milano Claudio Marangoni, per una disamina sull’andamento dell’attività giudiziaria durante l’emergenza e sulle esperienze e criticità delle udienze da remoto, in un’ottica comparata resa possibile grazie al contributo di una legal firm tedesca e di una olandese, intervistate in due podcast del canale INDICAM ON AIR in occasione dell’evento.
Ciò che è emerso dal dibattito è stata una puntuale fotografia del lavoro delle corti italiane nel periodo di crisi, che ha inevitabilmente costretto ad un ripensamento delle consuete attività del tribunale, mettendo anche in luce non poche problematiche legate soprattutto alle infrastrutture tecnologiche. Le esperienze dei Tribunali di Torino e Milano hanno raccontato di una paralisi delle cause ordinarie dovuta soprattutto ad una mancata predisposizione di strumenti opportuni, anche presso le cancellerie e le strutture amministrative, per il proseguo delle attività in modalità telematica.
Come in altri ambiti, anche in quello giudiziario la crisi del Covid-19 ha posto sotto i riflettori lacune di sistema e criticità da risolvere, dandoci allo stesso tempo l’opportunità di guardare alle cose da una prospettiva differente: conclusa l’emergenza, sarebbe auspicabile mantenere ciò che nel corso della pandemia si è reso necessario, come le udienze da remoto?
La risposta è stata piuttosto univoca da tutte le parti coinvolte al tavolo: la soluzione migliore, in termini di sostenibilità e adeguatezza, sarebbe un’ibridizzazione tra strumenti tradizionali e strumenti telematici, come alternative fungibili purché parimenti funzionanti.
Rendere possibile una scelta tra i due sistemi deve diventare l’obiettivo da demandare alla classe politica per un Paese più attrattivo, anche quando si guarda alla giustizia, nella competizione che evidentemente sussiste tra gli Stati anche con riferimento ai fori e alle attività giudiziarie, che hanno un peso non irrisorio pure sul piano economico.
INDICAM su questo tema sarà presente, per volgere l’attenzione dei policymaker sulla possibilità di gestire le diverse fasi del processo civile non più solamente in presenza secondo il sistema tradizionale di udienze e comparizioni, ma anche – non in sostituzione quanto piuttosto a complemento – in via telematica, alternativa che renderà necessaria una attenta valutazione dei singoli istituti del processo e in contemporanea degli strumenti tecnologici di cui dotare tribunali e uffici amministrativi, ad oggi non sempre adeguati a garantire la normale prosecuzione dell’attività giudiziaria.
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