IP ENFORCEMENT PORTAL nel contesto italiano
Si è da poco conclusa l’ottava edizione della Settimana Anticontraffazione, attività promossa dalla DG per la tutela della proprietà industriale – Ufficio Italiano Brevetti e Marchi del MIMIT. L’iniziativa offre fin dalla sua nascita un’occasione importante per evidenziare le evoluzioni del mercato del falso e mettere a sistema le esperienze degli attori impegnati nella lotta alla contraffazione.
In quanto interlocutore privilegiato, INDICAM è sempre in prima linea per offrire a chi di dovere il proprio contributo restituendo da un lato il punto di vista delle aziende associate, dall’altro condividendo il prezioso know-how associativo che ci permette di essere oggi uno degli stakeholder più accreditati del settore.
In questi termini, l’evento “IP ENFORCEMENT PORTAL nel contesto italiano”, tenutosi il 24 ottobre presso UNIONCAMERE, costituisce solo una delle tante occasioni che vedono INDICAM come un attore di riferimento utile a produrre una sintesi delle esperienze delle realtà aziendali e del settore privato.
Ma vale la pena soffermarsi sulla finalità dell’evento e su ciò che è emerso durante la tavola rotonda, che ha visto – con piacere – un’interlocuzione vivace e (positivamente) critica tra i diversi soggetti.
Come è noto, IPEP è una piattaforma gratuita finalizzata alla gestione delle domande di intervento (le cosiddette AFA) e ad affrontare le questioni relative all’enforcement dei diritti IP.
Il portale di enforcement, istituito dal regolamento europeo n. 386/2012, rappresenta uno strumento concreto atto a favorire il supporto dell’Osservatorio EUIPO sulle violazioni in materia IP alle attività di contrasto svolte dalle autorità competenti in collaborazione evidentemente con i titolari dei diritti.
Il Dott. Anthony Manuguerra, osservatore privilegiato sul fronte enforcement all’interno dell’Osservatorio, ha offerto una panoramica efficace circa la composizione delle due “anime” di IPEP, ovvero una relativa allo scambio di informazioni immediato tra brand ed autorità, l’altra caratterizzata da una finalità statistica e quindi di raccoglimento dei dati.
Le potenzialità del portale appaiono fin da subito autoevidenti, tra le quali rientrano di certo a) lo scambio immediato (automaticamente multilingue) delle informazioni con le autorità del mercato interno che non hanno accesso ai sistemi nazionali (ad es. FALSTAFF per Italia); b) la possibilità per i brand owner autenticati di caricare le informazioni aggiornate dei prodotti, i relativi DPI e di contatto; c) lo scambio sicuro e bidirezionale di altre tipologie di informazioni, che possono essere comunicate sia dalle autorità verso le aziende o altre autorità (notifiche o allerte), che dai titolari IP alle autorità, attraverso la sottoposizione delle AFA e dei casi sospetti.
Da una segnalazione, dunque, può nascere una collaborazione continuativa e di più ampio respiro.
Non è da sottovalutare, inoltre, la ricchezza contenuta nella possibilità per gli stati membri di accedere alle statistiche relative al numero dei sequestri, al valore della merce sequestrata e al numero dei pezzi sequestrati per ciascun paese. Cifre che dimostrano le sfide del fenomeno e l’attività costante delle autorità che vedono l’Italia posizionarsi ai primi posti per numero di sequestri.
Se quindi è chiaro l’obiettivo dell’Osservatorio di potenziare le funzionalità di IPEP, anche alla luce del progressivo allargamento dei soggetti coinvolti (intermediari online, autorità extra UE etc.), rimane ferma la necessità di ragionare sulle modalità con le quali superare le criticità della piattaforma. Da un punto di vista tecnico e strutturale, si è ragionato sull’opportunità di tendere alla creazione di sistemi di enforcement, quali sono IPEP e SIAC, che siano interoperabili fra loro e che per questa ragione riescano a stimolare e conservare la proattività delle parti, soprattutto lato aziende.
Tutti i relatori presenti, a partire dalla Dott.ssa D’Alessandro – Direttrice Generale per la tutela IP presso UIBM, all’Avv. Demichelis, Vicepresidente INDICAM, hanno sottolineato un punto essenziale: per essere efficaci è necessario essere efficienti nell’utilizzo dei mezzi e delle risorse e promuovere azioni di coordinamento che vadano a coinvolgere tutti gli attori preposti alle attività di enforcement.
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