di Giovanni Gumina

Lo scorso 27 e 28 settembre si è svolta – in modalità da remoto – l’ultima plenaria dell’Osservatorio europeo sulle violazioni dei diritti di proprietà intellettuale prima delle prossime elezioni europee.

A dirigere la discussione in entrambe le giornate, l’acting Director dell’Osservatorio, Alexandra Poch, che ha aperto i lavori sottolineando il prezioso allargamento della rete dell’osservatorio. Per la comunità IP, la plenaria rappresenta un momento fondamentale per confrontarsi in merito allo stato dell’arte della lotta alla contraffazione e alla tutela della PI. Un momento di confronto importante con i rappresentanti degli Stati Membri, del Parlamento Europeo e della Commissione, membri dell’EUIPO, rappresentanti del settore privato, della società civile e delle organizzazioni internazionali.

Agli stakeholder è stato presentato non solo il programma di lavoro svolto nel 2023 ed ancora in fieri, ma anche le prospettive di lavoro dell’Osservatorio nel breve-medio periodo: dalle preziose pubblicazioni redatte con gli altri organismi europei ed internazionali (OCSE, EPO, Commissione EU) alle attività di scambio e supporto sul fronte enforcement, dall’EMPACT ai lavori di ammodernamento del website EUIPO e applicativi online utili a RHs.

Tanti i temi “caldi” per gli stakeholder, per le istituzioni nazionali ed europee e la politica. Si è sottolineato a più riprese la necessità di diffondere la “cultura del valore IP” come scelta strategica d’impresa per garantire una concorrenza equa e sana per il tessuto imprenditoriale, soprattutto le PMI, ed una crescita economica basata sull’innovazione. In questa direzione, un ruolo fondamentale è rivestito dalle istituzioni pubbliche che hanno il potere di allocare risorse, ridurre i costi per i privati e attuare sistemi di protezione degli investimenti.

È sempre più evidente, poi, la complessità delle sfide che ci attendono su molteplici campi: le sfide e le opportunità (dipende come vogliamo vederle!) derivanti dall’AI in campo economico e soprattutto normativo; le dimensioni globali della “criminalità della PI” e le connessioni con le altre criminalità organizzate. Su quest’ultimo punto, EUROPOL ha sottolineato l’importanza della collaborazione tra pubblico-privato, invitando i titolari dei diritti alla condivisione delle informazioni strategiche utili a determinare le priorità dell’IPC3.

INDICAM segue con molto interesse gli sviluppi della normativa Digital Services Act (DSA) pubblicata nell’ottobre del 2022. Il DSA si pone l’obiettivo di costruire un framework per i servizi digitali in EU e quindi la protezione dei diritti IP nel mondo digitale. Il DSA apre un nuovo scenario relativamente alle nuove procedure di segnalazione, al ruolo dei DSA trusted flaggers, alle responsabilità delle piattaforme – KYBC, i repeat infringers, il tema della trasparenza (ad es. nell’utilizzo degli algoritmi) etc. La Commissione invita gli stakeholder a seguire gli sviluppi dell’applicazione della normativa, che sta manifestando gradualmente i suoi effetti.

Come abbiamo già sottolineato in diverse occasioni, la plenaria è un’importante occasione di confronto ma anche di condivisione delle iniziative delle realtà – tra cui quelle associative – che vertono sulle iniziative di awareness legate alle tematiche IP. Lato INDICAM, abbiamo raccontato il nostro coinvolgimento nel progetto “LC – Educational” condotto dal MIMIT e dal MIUR, che ha visto come protagoniste più di 50 scuole del territorio nazionale nella produzione di materiale audiovisivo finalizzato a “diffondere tra le nuove generazioni la cultura della legalità e la consapevolezza dei rischi derivanti dai prodotti contraffatti”. Continueremo a seguire i lavori dell’Osservatorio, certi del ruolo strategico che questo attore ricopre nel campo della tutela della proprietà intellettuale.

Author: INDICAM