TRIBUNALE UNIFICATO DEI BREVETTI – l’azione di INDICAM sull’assegnazione di Milano quale terza sede
In questo scenario di grande – non necessaria – incertezza politica dove la cittadinanza sembra essersi arresa oltre al grande caldo, all’inflazione, al caro energia/carburanti e una guerra che non accenna a spegnersi, INDICAM non si perde d’animo e , con la tenacia che da sempre la contraddistingue, continua a “lottare” per i temi che le stanno a cuore.
Una su tutte: la nomina di Milano quale terza sede del Tribunale Unificato dei Brevetti!
Questo organo giurisdizionale unitario le cui decisioni avranno effetto in tutti i Paesi aderenti (allo stato hanno sottoscritto 24 Paesi dell’Unione Europea), fortemente voluto dall’industria per gli enormi vantaggi che porterà in termini di certezza del diritto e di risparmio di costi, concentrerà la parte economicamente più significativa del contenzioso brevettuale europeo presso la sua Divisione (o Corte) Centrale, che ha sede a Parigi e che si occuperà delle controversie in materia di tecniche industriali, trasporti, tessili, carta, costruzioni fisse, fisica, elettricità, affiancata da due sezioni distaccate, originariamente collocate a Monaco di Baviera, con specializzazione nei settori meccanica, illuminazione, riscaldamento, armi ed esplosivi, e a Londra, con specializzazione nei settori human necessities, chimica e metallurgia.
A seguito della uscita del Regno Unito dall’Unione Europea, INDICAM in sintonia con altre Associazioni ed Enti impegnati nella tutela dei brevetti, con le Istituzioni sul territorio (Regione Lombardia, Comune di Milano, Corte d’appello), Assolombarda, l’Ordine degli Avvocati di Milano, l’Ordine dei Consulenti di Proprietà Industriale e l’Ordine dei Commercialisti, si è impegnata a mantenere l’attenzione sempre alta su questo tema di estrema importanza economica e reputazionale per il paese.
Forte di questo impegno, lo scorso 7 luglio INDICAM ha trasmesso al Presidente del Consiglio dei Ministri On. Mario Draghi e al Ministro degli Affari Esteri On. Luigi Di Maio una nota a firma del Presidente Peserico dove si sottolinea l’importanza temporale dell’azione politica affinché questa nomina si possa concretizzare entro la fine dell’anno corrente.
L’urgenza di intervenire in questi giorni risiede nel fatto che l’avvio del periodo transitorio di operatività del sistema è previsto per il primo trimestre del 2023, cosicché è importante assumere prima della fine del 2022 una decisione per la collocazione della sede già stabilita a Londra.
L’assegnazione delle differenti sedi del Tribunale Unificato dei Brevetti (TUB) è definita nell’Accordo, che prevede uno specifico meccanismo di revisione applicabile solo dopo la sua entrata in vigore. In particolare, l’articolo 87.2 dell’Accordo TUB prevede che sia competenza del Comitato Amministrativo modificare l’Accordo al fine di adeguarlo a un trattato internazionale in materia di brevetti o al diritto dell’Unione.
In attesa dell’entrata in vigore dell’Accordo, il 10 settembre 2020 gli Stati firmatari hanno concordato in via interpretativa che il carico di lavoro che già sarebbe spettato a Londra fosse solo provvisoriamente riallocato tra la Divisione Centrale con sede a Parigi e la sezione distaccata di Monaco di Baviera. L’Italia aveva allora accettato per spirito di compromesso questa ripartizione provvisoria, al fine di scongiurare la riapertura e la rinegoziazione integrale dell’accordo TUB, che avrebbe comportato rischi e ritardi pregiudizievoli per il comparto industriale e produttivo europeo. Contemporaneamente però la delegazione in rappresentanza del nostro Paese (i due Delegati del Ministero degli Esteri, che appunto partecipano al Comitato Amministrativo) aveva annunciato di voler avviare appena possibile, d’intesa con gli altri Stati firmatari, la procedura di modifica dell’Accordo ex articolo 87.2 per mantenere la previsione di tre sedi della Corte Centrale, indicando Milano al posto di Londra.
L’Italia, infatti, dovrebbe subentrare al Regno Unito in quanto terzo Paese (una volta escluso appunto il Regno Unito, dopo Germania e Francia) con maggior numero di brevetti europei validati nell’anno 2012, anno preso a riferimento del sistema per attribuire le sedi (ex artt. 7 e 89 dell’Accordo).
In questi giorni e nelle prossime riunioni del Comitato Amministrativo che sta lavorando nella fase c.d. del PAP (Protocollo sull’Applicazione Provvisoria) si sta negoziando la nostra candidatura. Le maggiori difficoltà sembra possano provenire dalla Francia e dalla Germania, che hanno evidenti interessi a mantenere in via definitiva la ripartizione a due attuata in via provvisoria.
Per avere successo nella negoziazione politica diretta a portare a Milano una delle due sezioni distaccate della sede centrale di Parigi del Tribunale Unificato dei Brevetti è infatti necessario avere ben chiari:
a) da una parte, il quadro giuridico nel quale tale negoziazione deve collocarsi, che ne detta i modi e prima ancora i tempi, e
b) dall’altra parte, le ragioni che rendono la scelta di Milano vantaggiosa per tutta l’Europa, e non solo per il nostro Paese.
Risulta dunque necessaria e indifferibile un’azione decisa dell’Italia in sede di Comitato Amministrativo, affinché venga già ora emanata una dichiarazione interpretativa nel senso che l’Agreement prevede la presenza di due Sezioni Distaccate della Divisione Centrale di Parigi, cosicché quella di Londra va ricollocata e non può ritenersi semplicemente cessata, cosa quest’ultima che richiederebbe una modifica all’Agreement; e poi affinché nel momento stesso in cui il Tribunale Unificato dei Brevetti entrerà in funzione venga deliberata dal medesimo Comitato Amministrativo la riassegnazione di tale sede, nell’interesse non solo dell’Italia, ma di tutta l’Europa.
L’Italia, infatti è in tutto il mondo simbolo di qualità della vita, con la sua grande bellezza, con la sua cultura enogastronomica, con la sua moda e il suo design, ma anche con i suoi settori più innovativi, come il biomedicale, la meccanica, la meccatronica, l’intelligenza artificiale applicate anzitutto proprio ai settori che con la vita hanno a che fare, e con tutto l’indotto che queste attività creano.
Questa è una ricchezza che può aiutare tutta l’Europa a competere nel mondo globale, avendo presenti le nuove domande del mercato di domani, ed anzitutto proprio quella di qualità della vita, salute, tutela dell’ambiente: la scelta di Milano come una sede delle sedi centrali del TUB contribuirebbe quindi all’immagine dell’Europa a livello mondiale.
Dunque, l’assegnazione a Milano di una delle tre sedi centrali del Tribunale Unificato dei Brevetti è molto di più di un’istituzione UE da portare in Italia: è un tassello importante di un progetto realistico di rilancio e di riqualificazione dell’economia europea dopo l’emergenza Covid-19, che parta da una chiara visione del futuro basata sui punti di forza delle varie regioni d’Europa e sui modi concreti per valorizzarli
Questi sono solo alcuni degli argomenti giuridici e non che INDICAM ha illustrato nella sua lettera rivolta alle istituzioni, ora l’auspicio è che la crisi del Governo sia scongiurata e che l’attenzione del Presidente Draghi e dei suoi Ministri si concentri anche su questo dossier importante per il paese.
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