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01 – INDICAM NEWS

Come il diritto della proprietà intellettuale aiuta a sostenere lo sviluppo del design ecosostenibile

di Jacobacci Avvocati

NL 02.2022

Il Green Deal europeo e il design ecologico nel settore tessile

Il design può essere definito come un’attività legata al pensiero complesso, dove la ricerca estetica è in linea con una strategia aziendale. Come portatore di valori simbolici, il design è strettamente legato all’immagine di un prodotto, che diventa attraente per i consumatori a causa del suo aspetto estetico e della sua competitività sul mercato. Le emozioni sono al centro delle creazioni di design, in particolare quelle  provocate dalle sensazioni della vista e del tatto. In un mondo sempre più ecosostenibile e sensibile alle aspettative dei consumatori, e molto attento al rispetto dell’ambiente, gli oggetti di design non devono solamente fermarsi all’aspetto della forma estetica di un prodotto, ma anche comunicare un messaggio di eco-responsabilità. Pertanto, i prodotti di design possono veicolare dei simboli per i consumatori che sono sempre più consapevoli dello sviluppo sostenibile e dell’importanza di preservare l’ambiente, in linea con le linee guida europee del Green Deal, nel quadro del piano europeo “Next Generation EU”.

È in particolare per facilitare e promuovere la transizione economica verso il “verde”, con la raccomandazione di ridurre le emissioni di carbonio, che si deve fare il miglior uso delle risorse disponibili per rafforzare lo sviluppo sostenibile. Nel settore tessile, questo significa scegliere fibre a basso impatto ambientale ed ecosostenibili, compresi i materiali biodegradabili, che possono influenzare positivamente le tendenze dei consumatori

In Italia, il piano di transizione ecologica è inquadrato dalle linee strategiche di intervento della proprietà intellettuale, delineate dal decreto legislativo di 19/06/2021, n. 119, che è entrato in vigore nel settembre 2021, in conformità con il Green Deal europeo. Questo decreto si concentra sull’innovazione ecosostenibile e, in particolare, sullo sviluppo di questo tipo di design nel campo tessile.

Secondo le linee guida dell’Unione Europea, che mirano a modernizzare ed armonizzare ulteriormente la legislazione su disegni e modelli, per renderla più accessibile e per facilitare la transizione all’economia digitale e “verde”, si incoraggiano le nuove tecnologie nel campo dei disegni e modelli, stimolando così l’innovazione e sostenendola anche a livello economico. In questo contesto, in particolare, la Commissione dell’Unione Europea sta considerando la possibilità di proteggere, a titolo di disegno-modello, la stampa 3D e le tecnologie utilizzate per la stampa 3D, ad esclusione dell’uso privato di tale tecnologia. La stampa 3D è molto rilevante per l’industria tessile e può essere uno sviluppo importante per questo settore. Infatti, la protezione prevista a titolo di disegno-modello della stampa 3D, anche per le creazioni digitali, potrebbe cambiare lo scenario in modo significativo, grazie all’uso di nuove tecnologie e nuovi materiali, che possono essere protetti, sia come brevetto, che come disegno, quando la stampa 3D gioca un ruolo decorativo e strutturale e diventa così essa stessa un ornamento del prodotto, potendo in questo modo godere di una piena tutela, a titolo di disegno-modello. Inoltre, l’uso di macchine speciali per stampare direttamente sui tessuti può dare vita a nuovi e comodi articoli di abbigliamento con un design particolare.

Secondo quanto annunciato nella  Giornata Mondiale della Proprietà Intellettuale nel 2020, il diritto di design è davvero il titolo di proprietà intellettuale che costituisce un’innovazione essenziale, in grado di giocare un ruolo fondamentale nell’economia verde. Di conseguenza, non solo i disegni registrati, ma anche i disegni non registrati aumenteranno considerevolmente e creeranno una nuova consapevolezza del consumatore, in termini di apprezzamento del loro carattere  individuale e nella valutazione della loro imitazione, o contraffazione, da parte dell’utilizzatore informato, sensibile alle tendenze del design nel settore di riferimento e capace di apprezzare le particolarità ed il carattere individuale del prodotto, nella sua originalità.

La proprietà intellettuale sta quindi diventando un fattore chiave nella protezione di questi nuovi disegni, che saranno registrati, o beneficeranno dello status di disegni-modelli non registrati, che possono coprire, per esempio, l’uso delle stampe 3D più comuni, meno suscettibili di durare per un lungo periodo di tempo e che seguiranno piuttosto le mode del momento. In particolare, la flessibilità del disegno e modello garantisce agli innovatori una protezione più completa dei prodotti, che risponderà agli obiettivi dell’economia “verde”, preservando allo stesso tempo l’ambiente. Questo può diventare una condizione aggiuntiva per la protezione del design o , in alternativa, per rafforzare la protezione esistente.

Tutte queste considerazioni sono in linea con il lavoro di revisione del Regolamento sul design a livello europeo, dove la Commissione sta considerando l’opportunità di imporre agli Stati membri un riesame delle condizioni sostanziali per la validità di questi titoli. Per quanto riguarda la condizione della novità del titolo di disegno o modello, occorre sottolineare che essa va valutata con un giudizio obiettivo a livello comunitario, nazionale, in Italia, Francia e Regno Unito, secondo l’apprezzamento della novità intrinseca, tenendo conto della differenza del disegno o modello rispetto alle forme conosciute sul mercato nel settore di interesse. In un design o modello ecosostenibile, anche le condizioni dell’apparenza del prodotto  e della sua visibilità avranno un ruolo significativo.

Con il Green Deal del 2020, la Commissione Europea ha pubblicato il nuovo piano d’azione per l’economia circolare, che sottolinea l’importanza dell’ecodesign e dei progetti sostenibili, traducendosi in una grande responsabilità per i consumatori; questo fa parte del più ampio programma del piano “Next Generation EU”, al quale l’Italia aderirà, mirando in particolare a sviluppare innovazione e competitività, rispettando l’ambiente in un’ottica di sostenibilità, con la possibilità, per aziende e designer che si muoveranno in questa direzione, di beneficiare di finanziamenti europei. Il settore tessile e della moda, in generale, sarà in grado di sviluppare sostanzialmente nuove tecnologie, producendo prodotti con un design responsabile, dal punto di vista ambientale e in grado di soddisfare le esigenze del pubblico, nell’ambito della strategia europea per i tessuti sostenibili (EU Strategy for Sustainable Textiles, n.d.t.) che mira a rafforzare la competitività industriale e l’innovazione, stabilendo così il percorso dell’Unione Europea per i prodotti tessili sostenibili e circolari, anche attraverso l’estensione di un alto livello di riciclo dei rifiuti, derivanti dall’industria tessile, con una particolare attenzione all’approvvigionamento, alla fornitura e alla produzione di prodotti a basso impatto ambientale, finalizzati all’eco-sostenibilità. Questa sfida è stata ben raccolta dagli imprenditori tessili, che propongono sempre di più linee di prodotti eco-sostenibili ed articoli composti da fibre tessili “eco-friendly” e quindi in linea con gli obiettivi dell’economia circolare; quindi, in un’azienda tessile, l’eco-sostenibilità offre un valore fondamentale, anche in termini di vantaggio competitivo, generando risparmi significativi di energia e acqua, così come una sostanziale riduzione dei rifiuti e di qualsiasi forma di spreco.

In questo contesto, il ruolo del designer sarà fondamentale, perché dovrà creare prodotti alla moda, che nasceranno dall’uso di fibre tessili naturali, eco-responsabili e riciclate, riducendo al massimo l’uso di componenti chimici, che sono dannosi per l’ambiente e la salute pubblica, e creando allo stesso tempo forme di produzione in grado di sfruttare fonti alternative di energia. Il designer dovrà quindi raccogliere questa sfida, cercando di combinare l’uso di nuove fibre tessili e nuovi tessuti, per inventare un tessuto innovativo che possa essere apprezzato dal pubblico.

È con questo approccio che le aziende stanno cercando di sfruttare al massimo la transizione verso la “green economy”, sviluppando disegni-modelli dotati di  carattere individuale ed ecosostenibili, che saranno apprezzati da un utilizzatore informato più sensibile rispetto alla norma. Infatti, alla luce della giurisprudenza dell’Unione Europea e della Corte di Giustizia, l’utilizzatore informato è colui che ha una comprensione particolare e che, conoscendo il settore di riferimento, è in grado di apprezzare il design, secondo la diversa impressione generale, che un disegno o modello può suscitare, rispetto ai disegni o modelli precedenti (per tutti, su questo argomento, si veda ad esempio, Tribunale dell’Unione Europea 24.9.20.19, Corte di Giustizia 18.10.2018, nel procedimento C-101/11, Balenciaga Group ./. UAMI; Corte di giustizia, 20.10.2011, C-281/10; Graphic PepsiCo Inc ./.  Gruppo Promer Mon).

In particolare, secondo i criteri della giurisprudenza nazionale ed europea, lutilizzatore informato è in grado di percepire anche piccole differenze, normalmente non riconoscibili da un consumatore medio (si veda, a questo proposito, per esempio, Tribunale di Milano 18.7.2016).

Come si valuteranno le condizioni di tutela del design ecosostenibile

L’utilizzatore informato, nel senso classico di cui sopra, con un certo grado di conoscenza del design, nell’area di suo interesse, è destinato ad evolversi nella sua sensibilità e nel suo livello di attenzione, quando è chiamato a giudicare un design ecosostenibile. Pertanto, agli effetti della valutazione del carattere individuale di un design, nel settore dell’eco-sostenibilità, si può prevedere un margine di maggiore libertà del designer creativo, in relazione alla libertà tecnica e creativa concessa dai vincoli del settore di riferimento e dalle particolarità del modello.

In definitiva, l’impressione generale provocata da un disegno-modello “verde” su un utilizzatore informato, tenuto conto delle caratteristiche di eco-sostenibilità, sarà necessariamente diverso, considerando l’innovazione sviluppata. Al di là del carattere individuale del design ecologico, destinato ad essere fortemente influenzato da questo nuovo tipo di design ‘verde’, anche la nozione di novità del design subirà modifiche sostanziali, soprattutto per quanto riguarda la “tecnica nota”, considerata come qualsiasi divulgazione opponibile e resa disponibile al pubblico, che può influenzare la novità del disegno-modello, nella sua complessità.

Tuttavia, considerando che l’eco-sostenibilità coinvolgerà lo sfruttamento e l’effettiva realizzazione di nuove tecnologie, si può immaginare che la novità del disegno ecosostenibile dovrebbe essere più facilmente stabilita, con un rischio minore di opponibilità di anteriorità e/o di una tecnica già conosciuta. In questa rivoluzione “verde”, che riguarderà il design, in termini di titoli privilegiati di innovazione, in particolare con lo sviluppo dell’eco-sostenibilità, un ruolo essenziale sarà giocato anche dal design non registrato, normalmente ben adatto a qualsiasi tipo di prodotto con un ciclo di vita più breve, in ragione di un uso che necessita di un alto grado di sostituzione.

Questo tipo di design soddisfa quindi perfettamente le caratteristiche di innovazione, soprattutto nel settore tessile, che è caratterizzato dalla fabbricazione di beni con un ciclo di vita limitato nel tempo, legati alla moda del momento, ma che devono comunque soddisfare i requisiti di rispetto per l’ambiente, con particolare attenzione al riciclo dei materiali utilizzati. Anche il cumulo della protezione del design con il diritto d’autore del creatore si apre a nuove forme di tutela, grazie allo sfruttamento di risorse alternative ed eco-responsabili e alla concezione innovativa degli oggetti di design, che mirano a sfruttare queste nuove tecnologie, come parte della economia circolare. La protezione più armonizzata del diritto d’autore, insieme ai disegni e modelli è, inoltre, uno dei punti chiave del progetto di revisione della legge sul design europeo della Commissione Europea.

Oggi, infatti, non esiste una definizione univoca di arte applicata alle opere industriali, con alcune legislazioni, come quella italiana, che applicano una nozione più elevata di valore artistico, con una riduzione della possibilità, per le opere di design, di beneficiare anche della protezione concessa dal diritto d’autore.

Tuttavia, è soprattutto la scoperta di nuove tecnologie “verdi” e la loro nuova e più creativa applicazione “artistica”, che potrebbe consentire ai creatori di beneficiare di una doppia protezione, a titolo di design e diritto d’autore, con  opportunità più estese, anche in termini di competitività economica. Questa particolare attenzione ai materiali e al ciclo di fabbricazione dei prodotti di design avrà un’enorme influenza sul futuro, nell’apprezzamento del carattere individuale del design e del valore artistico dei prodotti oggetto di design, soprattutto nel settore tessile, che perciò sceglierà fibre eco-responsabili per la creazione di articoli di design, in linea con la sostenibilità e le necessità di beneficiare del riciclo dei materiali, nella produzione industriale di oggetti di “design verde”, che potranno quindi essere dotati di una creatività più elevata, in modo che possano anche beneficiare della protezione del diritto d’autore. Possiamo quindi concludere questa analisi, affermando che, con un nuovo modo di pensare e creare disegni e modelli, è possibile accelerare la transizione verso un’economia circolare, che può essere rigenerata attraverso una nuova concezione del design al servizio dell’ambiente, favorendo un design circolare, che prevede diverse forme di riciclo, con un miglioramento nella selezione dei materiali, il riutilizzo dei rifiuti e una grande facilità nello smontaggio degli oggetti di design; sono quindi questi obiettivi che porteranno i designer a fare un grande sforzo creativo, creando così disegni con un maggior grado di  originalità.

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INDICAM
Author: INDICAM

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